Cari amici, dopo essermi presa una breve pausa dal blog, torno con un articolo che vi avevo promesso un paio di settimane fa. Dopo le “scene da ristorante“, eccoci con le “obiezioni dell’altro mondo“.
Quelle che riporto qui di seguito sono domande vere che ho reperito attraverso diverse pagine denigratorie nei confronti di animalisti, vegetariani e vegani. Devo confessarvi che è stata dura, in diversi casi la mia pazienza è stata messa alla prova, e pensate che nemmeno stavo partecipando alle conversazioni!
Ma non mi dilungo oltre, lascio la parola alle accuse e alle risposte che, a titolo del tutto personale, ho rifilato a coloro che le hanno mosse (in passato, nel presente, e prevedo anche nel futuro).
⇒ “Se non aveste niente da mangiare, altro che vegani. Meritereste di fare la fame in Africa!”
La domanda che mi faccio io, che faccio a queste persone e che consiglio a voi di rigirar loro, è: ma a voi chevvefrega? Insomma, come può la mia colazione o pranzo incidere sull’andamento della vostra giornata, anzi, della vostra vita? E se siamo amici, perché mi augurate di morire di fame? Quanto amore! Questa domanda mette in risalto il grande rispetto per le scelte altrui, nonché quella sensibilità della cui mancanza veniamo tacciati noi, più sempre che spesso. Clap clap.
⇒ “Ma come, voi vegani non siete contro la violenza?”
Certo che siamo contro la violenza, quella sugli animali. Non assicuriamo la stessa cosa per le persone che ci provocano di continuo! :P Comunque, vi svelo un segreto, una cosina inter nos: anche a noi vegani può stare sulle palle qualcuno. Incredibile ma vero, anche noi abbiamo le nostre simpatie e antipatie. Essere vegani non significa essere Gandhi, forse vi confondete con i buddhisti. Noi siamo “solo” vegani. E alcuni di noi qualche legnata, ogni tanto, la danno.
⇒ “Fate tanto gli animalisti, i paladini della legge, vi battete contro la vivisezione, ma appena avete due linee di febbre prendete la Tachipirina, che, come tutti i farmaci, è testata sugli animali.”
Non ho ben chiaro a cosa voglia arrivare l’onnivoro-attaccabrighe quando sfodera questa traballante argomentazione. Forse nell’immaginario altrui essere messi davanti a una simile “contraddizione” ci dovrebbe spingere a cadere piangenti per terra (come Sailor Moon quando il nemico era troppo forte) ed esclamare “ma allora… è tutto inutile! Non serve a niente!” con conseguente pranzo consolatorio a base di braciola di maiale.
Per me questa obiezione ha la stessa valenza di “hai una vita felice, un buon lavoro, una casa… ma a che ti serve? Tanto un giorno morirai, perderai tutto, puoi anche impegnarti meno”. Leggete: una boiata. Tra l’altro vorrei dire agli amici onnivori che noi vegani la febbre non ce la pigliamo mai, e se lo facciamo ci curiamo in modo naturale. Per malattie più gravi è OVVIO che esistano terapie che, ahimè, hanno subito l’iter della sperimentazione. Ma insomma, impariamo a usare il buon senso prima di muovere l’accusa di incoerenza, nessuno di noi è votato alla morte a tutti i costi, si chiama “istinto di conservazione”, o più semplicemente “voglia di vivere”.
⇒ “Vi preoccupate più degli animali che dei bambini che muoiono di fame, quanto siete ipocriti…”
Dietro questa obiezione mi aspetto sempre che ci sia gente che si impegni attivamente nelle donazioni alle varie Onlus, che vada a cucinare nei fine settimana alla Caritas, che a ogni mendicante per strada dia un euro. Eppure le cose stanno in modo molto diverso, perché il 95% dei soggetti che ci accusano di ipocrisia e di scarsa compartecipazione ai drammi umani, preferendo invece dedicarci agli animali, non solo non fa niente per gli animali, ma nemmeno per i propri simili. Come ho detto in altre occasioni, non è che se siamo vegani preferiamo salvare la formica e ammazzare il bambino con gli occhioni. Ci si può occupare di entrambi, animali e persone, e a dirla tutta, con la nostra alimentazione già contribuiamo a salvare il mondo dalla fame, bambini compresi. Chi ci critica che fa? Attendo illuminazioni che mi facciano ricredere.
⇒ “Vegani un paio di palle [parte lo sguardo a raggi X], belle le tue scarpe e la tua borsa in cuoio!”
Ehi, ora ti stupirò: si chiama ecopelle. Benvenuto nel 2015!
⇒ (lo spin off della domanda precedente) “Non vi vestite di cadaveri e usate i vestiti sintetici. Ma lo sapete che con l’inquinamento del sintetico state uccidendo il mondo? Siete degli idioti!”
Noi saremo idioti, ma ricorda di chiamare idiota anche la tua ragazza quando comprerà le scarpe da H&M. Di certo il sintetico fa i suoi danni ambientali (come tutto, direi), ma da là a dire che scuoiare conigli, visoni e foche sia una scelta preferibile, ce ne passa. In ogni caso, consiglierei a chiunque sia in vena di fare la predica a noi sul rispetto dell’ambiente, di imparare prima a fare la raccolta differenziata.
Per ora mi fermo qua, prima che mi saltino “i gamberi”. Ce ne sarebbe di roba da discutere, e magari continueremo a farlo in altri articoli… ma ho deciso che, d’ora in poi, ci dovessero mai essere nuove argomentazioni (ma ne dubito, perché gira e rigira sono sempre le stesse, e ormai non è neppure più divertente rispondere), le raccoglierò e me le terrò da parte per articoli del genere. Che poi, volete la verità? Secondo me non se ne uscirà mai.
Certe polemiche vengono portate avanti con così tanto astio e voglia di frantumare i cocomeri aggratis, che è semplicemente inutile!
Intanto spero di avervi fornito qualche spunto interessante per ribattere a chi solleva certe polemiche, così, per il gusto di provocare…
Alla prossima!
Concordo su ogni virgola ed esclamazione del tuo articolo. Fra l’altro, girerei la stessa frittata anche verso tutti quelli che mi domandano perché non ho fatto figli (per loro è un segno di egoismo), perché non credo in Dio e compagnia bella.
Domanda: ma una bella padellata di affari propri mai?
Com’è che io riesco a vivere e a lasciar vivere e questa gente invece no? Cos’ha di così interessante la mia vita da portarli ad accantonare la propria per fare la morale a me? Che poi… questa gente, di solito, predica bene e razzola male. “Fate quel che dico, non quello che faccio”. E io mi faccio una sana risata. :D
E fai bene a ridere, non è che resti molto di altro da fare :D la verità è che l’essere umano è giudicante per natura, e per quanto si sforzi proprio non ce la fa a non attaccare chi non è conforme alla massa. Posso capire che ci siano vegani che portino ad avere reazioni aggressive perché partono loro stessi con aggressività, però vedo spesso reazioni intrise di cattiveria pura da parte degli onnivori che non capisco a cosa servano. Ad esempio, un anno fa mi è capitato un confronto allucinante, uno di quelli che non scorderò mai. Si era su un blog e la persona in questione stava rispondendo, oltre che a me, ad altri veg*, sulle nostre scelte, che non condivideva. Ricordo che ha detto una roba del tipo “a me piace la carne, sgozzare i vostri agnelli e i maiali, e vedere tutto il sangue che schizza e cola, sìsì mi piace, buono”. Su per giù era così, con un po’ di italiano in meno e un po’ di cattiveria in più (era davvero sprezzante). Ora mi chiedo: a che pro? Ah sì, poi mi ha anche augurato di morire investita da uno sciame d’api :)
io sono stata fortunata per il momento. questo genere di domande non mi è capitato, ma ottime risposte, invece che partire con insulti :P
quelli sono arrivati dopo, tranquilla :D no scherzo, purtroppo/per fortuna anche se dentro di me, o con gli amici, mi prodigo in improperi degni di un camionista, quando parlo con questa gente non mi abbasso mai (anche se molti lo meriterebbero), perché poi è facile che ti dicano “ecco, risolvete tutto con gli insulti”. Alla fine poi nessuno di noi cambierà idea, quindi è ancora più inutile…